Erasmus Mundus Joint Master Degree Cultures Littéraires Européennes

Lauree 28 giugno - 2 luglio 2021


 

Studenti coorte 2019-2021
Il discorso di Marta Cruz (Universidade de Lisboa)

 

Buonasera a tutti e a tutte, vorrei ringraziare le professoresse ed i professori, le coordinatrici ed i coordinatori del CLE, in particolare quelli dell’Università di Bologna e dell’Universidade de Lisboa, per il supporto durante questi due anni. Siamo stati molto bene ricevuti e accolti in entrambe le università. In modo speciale ringrazio Anna Soncini, Lucia Manservisi, José Pedro Serra, Rodrigo Furtado, Ana Dias e Maria Eduarda. Vorrei fare i complimenti alle mie amiche ed ai miei amici neolaureati, so che ognuno di voi ha affrontato momenti particolari durante questi due anni, siete molto forti e molto coraggiosi. Tantissimi auguri! Vorrei anche ringraziarvi per la vostra amicizia, per le parole amichevole e per la compagnia durante il nostro percorso. Il CLE mi ha regalato conoscenze, ma anche persone meravigliose che porterò con me. Per scaldare i nostri cuori, approfitto l'occasione per leggere due poesie di una nostra ex compagna del CLE, Giulia Bravi ha scritto queste poesie all’inizio e durante la pandemia. La prima poesia parla dell’ultima attività che abbiamo fatto insieme in presenza, prima della chiusura a Bologna. Adesso la leggo:

 

Prima della chiusura

ero a Bologna, a teatro

assistevo ad Architecture.

Non sapevo ancora

che la verità ti viene detta

recitando da un palcoscenico.

Non lo sapeva l’attore,

né il pubblico, nemmeno

il regista che ha scritto

bisogna prepararsi a un’epoca

che non avevamo immaginato.

La profezia si è avverata,

l’architettura del vecchio mondo

è crollata e ora

mi resta l’immagine

dei portici affollati

e una promessa

che non posso più mantenere.

 

E adesso leggo la seconda poesia:

 

Sono gesti minimi, abitudini

che sono diventate nostre

e di tutti. Si sorride con gli occhi

se il resto del viso scompare

e resta solo questo annuire, aspettare

che tutto ritorni com’era.

Quando ci si poteva toccare

quando le persone non facevano paura

e non serviva indietreggiare.

Tornare all’origine e sperare

in una disposizione diversa delle cose,

in nuovi luoghi da abitare.


Come Giulia ha detto spero “che tutto ritorni com’era quando ci si poteva toccare”. Spero ritrovarvi per le strade della vita, Grazie per la vostra attenzione e auguri ancora.

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